Si è svolto nei giorni passati l’incontro fortemente voluto dai sindaci e dalle assessore ai Trasporti dei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno con l’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli, e i referenti di RFI e Trenitalia, per discutere delle gravi criticità che, soprattutto negli ultimi mesi, sono state affrontate dai pendolari che vivono, studiano o lavorano nei tre comuni valdarnesi, a causa dei disagi quotidiani presenti sulla linea ferroviaria Arezzo-Firenze.
Ovviamente, il fulcro della questione sono stati i consueti ritardi e le frequenti cancellazioni che interessano la linea. Fenomeno cronico che nell’ultimo mese ha visto una netta intensificazione, anche per gli scioperi che hanno coinvolto il personale di RFI e Trenitalia e che rimarcano un problema gestionale di più ampia natura. I referenti delle due aziende hanno provato a giustificare le cause di questi ritardi, attribuendo le più gravi a eventi eccezionali non imputabili alle aziende stesse (come persone sui binari e simili) e ai lavori effettuati sulla linea nel mese di novembre. Le Amministrazioni comunali hanno risposto, facendo notare loro che in realtà sono molti i ritardi cronici sui treni maggiormente utilizzati per lavoro e studio, perlopiù causati da ritardi nella preparazione dei mezzi e quindi da imputare a RFI e Trenitalia, portando alcuni esempi supportati dalle segnalazioni ricevute direttamente dai pendolari.
Una situazione esasperante per i viaggiatori, ma anche per il personale Rfi e Trenitalia, il quale si trova spesso in difficoltà nel fornire informazioni adeguate ed esaurienti, come hanno segnalato i passeggeri stessi, facendo sospettare agli amministratori dei Comuni valdarnesi un problema di comunicazione dovuto alla mancanza di un piano d’azione e di protocolli comunicativi di supporto all’utenza definiti al manifestarsi delle varie criticità. Protocolli che i referenti RFI e Trenitalia sostengono esserci, ma che evidentemente risultano essere inadeguati, stando ancora alle tante segnalazioni dei pendolari, alcune delle quali sono state portate all’attenzione delle due aziende proprio nel corso del confronto.
A questo proposito, è stato fatto notare come l’inadeguatezza del servizio abbia sui cittadini ripercussioni anche legate alla salute mentale, con forti stati d’ansia e stress, come riportato da uno studio condotto dall’Office for National Statistics ripreso da Il Sole 24 Ore. Molti pendolari, infatti, incontrano ogni giorno notevoli difficoltà sul proprio lavoro e nel proprio percorso scolastico a causa dei ritardi, che provocano la costante preoccupazione di ricevere richiami disciplinari, sospensioni o addirittura, in ambito professionale, il licenziamento.
Tra gli altri punti messi in risalto, poi, c’è la questione del decoro delle stazioni, spesso prive di servizi sanitari accettabili o addirittura non funzionanti, a cui si aggiungono macchinette automatiche per i biglietti fuori servizio o che accettano solo pagamenti con carte elettroniche. Quindi, sono stati affrontati i problemi di accessibilità al servizio, che spesso incontrano i disabili o le persone con mobilità ridotta, nonostante l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’attivazione delle Sale blu. Problemi legati sia all’accesso su alcuni binari (quindi infrastrutturali), ma anche sui treni, poiché molti non sono in grado di fornire ai disabili autonomia di salita e discesa dai mezzi, in quanto provvisti di scalette o, nel caso di quello con pedana, perché i marciapiedi non sono alla giusta altezza rispetto alla pedana stessa. I disabili sono quindi costretti a coordinarsi sempre con la sala Blu, non avendo spesso autonomia di scelta: ad esempio, avendo prenotato un treno specifico, in caso di ritardo del treno precedente, devono comunque attendere quello concordato che a sua volta potrebbe riportare un ritardo. Infine, è stata espressamente richiesta l’introduzione di tipologie intermedie di abbonamento ferroviario come abbonamenti trimestrali o della durata di 10 mesi (in particolare per gli studenti), oltre a quello mensile e annuale.
Il tavolo verrà convocato nuovamente dalla Regione Toscana tra un mese, per un aggiornamento sulla situazione nella speranza che la situazione subisca già un miglioramento sui ritardi.
“Abbiamo voluto raccogliere l'esasperazione dei tanti pendolari del nostro territorio, che subiscono quotidianamente i disagi di un servizio purtroppo scadente, soprattutto quando si parla di ritardi e cancellazioni – commentano i sindaci e le assessore dei tre Comuni valdarnesi –. È inutile che ci dicano come, in termini complessivi, il 98% dei treni sia garantito in orario, se poi la gran parte delle criticità si rilevano nelle fasce orarie più essenziali e utili soprattutto a chi lavora e chi studia. Questa situazione non è più sostenibile e accettabile. Purtroppo, la competenza dei Comuni in questi casi è limitata e quindi abbiamo chiesto supporto alla Regione Toscana, perché faccia da interlocutore e facilitatore nei confronti di Trenitalia e RFI, ai quali sono state fatte delle richieste precise e puntuali. Innanzitutto, la riduzione dei ritardi. In relazione a questo, abbiamo voluto sottolineare gravissimi difetti di comunicazione, inconcepibili nel 2023, chiedendo un servizio di comunicazione all'utenza più corretto, tempestivo e quindi strutturato. Oltre a questo, abbiamo anche voluto rappresentare e dare voce a coloro che trovano difficoltà nell'accesso sia ai binari che ai treni, come i disabili e le persone con ridotta mobilità. Tra un mese il tavolo verrà riaggiornato e quindi noi, entro questo mese, vogliamo le risposte alle nostre istanze: risposte che ad oggi sono state insufficienti. Ringraziamo la Regione e l'assessore Baccelli che ci sta supportando in questo percorso. Nell'attesa, dopo questo confronto speriamo di vedere già dei segnali concreti di miglioramento del servizio perché, anche a detta dei referenti RFI e Trenitalia, gli ultimi mesi sono stati i più neri degli ultimi anni”.
In gallery e in copertina, un momento dell'incontro e un'immagine d'archvio della stazione di Figline Valdarno.